13.07.2022: bollettino siccità 2022 in Calabria

La stagione estiva, finora, è stata caratterizzata da una forte siccità, soprattutto nel nord italia. Il fiume Po è ridotto a valori di portata ai minimi storici. Gli indicatori di siccità mostrano come la siccità in quel bacino idrografico sia da considerarsi estrema (vedi QUI). Tuttavia, è importante sottolineare che questi indicatori già da molti mesi mostravano una situazione allarmante.

Il principale indicatore utilizzato per valutare la siccità, lo SPI – Standardized Precipitation Index, considera esclusivamente le precipitazioni aggregate a scala mensile. Viceversa, lo SPEI – Standardized Precipitation-Evapotranspiration Index effettua un basilare bilancio idrologico, sottraendo mese per mese alla precipitazione l’aliquota di acqua che evapotraspira, cioè che si trasferisce dal suolo all’atmosfera.

Generalmente, valori inferiori ad 1 indicano siccità moderata, inferiori ad 1.5 siccità severa ed inferiori a 2 siccità estrema. Viceversa, valori superiori ad 1 indicano periodi moderatamente piovosi, maggiori di 1.5 molto piovosi e superiori a 2 estremamente piovosi.

Questi due indici forniscono importanti indicazioni sulla quantità di risorsa idrica presente nel suolo, utile ai fini potabili ed agricoli. In particolare, lo SPEI tiene conto anche della temperatura, la quale negli ultimi mesi è stata particolarmente elevata, con le temperature massime registrate nel mese di maggio e le temperature medie nel mese di giugno in Calabria più alte del XXI secolo, ed ha quindi accelerato notevolmente il processo evapotraspirativo.

Per quanto riguarda la Calabria, sulla base dei dati osservati di pioggia e temperatura a partire dal 1990 fino al mese di Giugno 2022 e forniti dal Centro Funzionale dell’ArpaCal, lo SPI a 3 -6-12 mesi è di seguito riportato:

Da sinistra verso destra l’indice SPI a 3, 6 e 12 mesi, calcolato su 20 stazioni meteorologiche dell’ArpaCal. Il colore indica la latitudine, da nord (rosso) verso sud (verde).

Si può notare come i mesi primaverili del 2022 siano stati caratterizzati da pochi apporti in termini di precipitazione. Di contro il periodo invernale e gli ultimi mesi del 2021 siano stati mesi piovosi.

Considerando anche l’aliquota di evapotraspirazione, calcolata tramite il metodo di Thorntwaite, lo SPEI a 2-6-12 mesi è di seguito proposto:

Da sinistra verso destra l’indice SPEI a 3, 6 e 12 mesi, calcolato su 20 stazioni meteorologiche dell’ArpaCal. Il colore indica la latitudine, da nord (rosso) verso sud (verde).

L’effetto delle temperature anomale registrate nei mesi di Maggio e Giugno è stato quello di accelerare notevolmente l’evapotraspirazione, riducendo sensibilmente la disponibilità d’acqua e quindi aumentando notevolmente il deficit idrico soprattutto nella zona nord della regione.

Spazialmente, la distribuzione dello SPEI 3-6-12 per il mese di Giugno 2022 è la seguente:

Da sinistra verso destra, l’indice SPEI a 3-6-12 mesi relativo al mese di Giugno 2022

La distribuzione spaziale suggerisce che la parte nord della regione è candidata a soffrire maggiormente nel periodo estivo. Tuttavia, la scala di aggregazione dell’indice evidenzia che aumentando la finestra temporale, cioè considerando anche i mesi piovosi di Novembre e Dicembre 2021 (determinanti per la ricarica delle falde), lo SPEI non dà indicazioni allarmanti. Questa potrebbe essere una carta importante in ambito agricolo per contrastare gli effetti delle alte temperature.

Il calcolo degli indici, semplici ma efficaci, consente di avere contezza immediata e con congruo anticipo della disponibilità della risorsa idrica per i mesi futuri, con riferimento ai diversi tipi di siccità (meteorologica, agricola, idrologica). La conoscenza della disponibilità idrica è fondamentale per la gestione oculata e proattiva della risorsa, in un contesto di cambiamento climatico oramai in atto.